1 febbraio - Giornata Nazionale delle vittime civili
Pubblicato il 1 febbraio 2023 • Cultura
Il 1 febbraio si celebra la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, con il duplice scopo di conservare il ricordo di coloro che hanno pagato e ancor oggi pagano il prezzo più alto di guerre civili e internazionali, nonché di promuovere, in ottemperanza all’articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace e del ripudio della guerra.
Perché il 1 febbraio? La ragione sta nel fatto che il 1 febbraio 1979 entrò in vigore l’attuale testo unico sulle pensioni di guerra (D.P.R. 23/12/1978, n.915) in cui, per la prima volta, le vittime civili furono pienamente equiparate a quelle militari, riconoscendo loro dignità.
La Giornata, istituita unanimamente dal Parlamento con la legge n.9 del 25/01/2017, è al suo sesto anno di celebrazione e costituisce l’occasione per coinvolgere tutti i Comuni italiani, in virtù del protocollo d’intesa siglato lo scorso anno tra l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG).
Il 18/11 dello scorso anno, l’Italia ha aderito alla Dichiarazione politica internazionale sull’uso delle armi esplosive nelle aree popolate. Si tratta di un documento che ha visto una lunga gestazione di dieci anni, frutto di un laborioso percorso diplomatico internazionale, firmato ad oggi da ottantadue Stati.Quest’anno la celebrazione della Giornata, in Italia assume un valore particolare: coincide con l’ottantesimo anniversario dell’inizio della guerra di Liberazione, uno dei periodi più dolorosi e tragici del secondo conflitto mondiale per la popolazione italiana con migliaia di vittime tra i civili in tanti Comuni.
La Giornata serve anche e soprattutto, a ricordarci che nel mondo sono in atto trentaquattro conflitti tra i quali uno in Europa: quello che vede l’Ucraina attaccata da mesi dalla Russia, con il tragico coinvolgimento della popolazione civile che conta i propri morti ed è ridotta a condizioni di vita durissime o costretta alla fuga.